1988 | Roma | Italia
Studio da sempre i processi del divenire.
Considerando l'esistenza come la sintesi di infinite connessioni di eventi e continui futuri potenziali, ho progressivamente abbandonato la tela bianca verso supporti con un vissuto.
Cucendo, scucendo, tagliando e collegando le trame di tessuti di diverse provenienze, mi sono resa conto di quanto quel processo raccontasse quello che siamo.
Ripartendo da queste intuizioni, ho trasformato le pareti del mio studio in una gigantesca mappa concettuale da cui estrapolare tutte le parole chiave e le connessioni che, a partire dall’infanzia, alimentavano la mia ricerca.
Tutto il mio racconto era su quelle pareti: tra le parole cercavo concetti da fissare con dei “punti” e collegare con delle “linee”.
Quello che cercavo mi eÌ€ apparso all’improvviso nel processo della ricerca stessa.
E’ cosiÌ€ che il punto del cucito, che buca e si immerge nella materia collegandola e trasformandola, ha assunto per me una nuova rilevanza e si eÌ€ tradotto in parole e frasi in “punto-linea” dell’alfabeto Morse.
Nel movimento dell’ago e del filo e del messaggio codificato ho visto una possibilitaÌ€ per l’opera di proseguire oltre i suoi confini materiali.
08-14 Giu 2023
Vernissage
Giovedì 08 Giu 18:30-21:30
Astraendomi in un punto in movimento ho tracciato il mio percorso in alfabeto morse realizzando delle mappe immaginarie su carta riciclata.
Nei segni del viaggio stesso, cresce la consapevolezza delle trasformazioni che hanno portato a oggi: una volta scoperta la chiave di lettura, il divenire di ogni punto cucito assume per me un significato reale, permettendo di interpretare non solo i segni passati, ma anche quelli futuri.
Il processo di realizzazione dei miei lavori prevede spesso la “casualità”: in queste prime opere per esempio, ogni tela è realizzata singolarmente e solo successivamente collegata alle altre in verticale.
Il processo mette in evidenza come una serie di elementi, apparentemente fini a se stessi, collegandosi sono parte di un unico “disegno”.