Gio 25 Maggio 2023

18:30

Massimo Scaringella presenta

Alessandra Di Francesco

1965

Roma

Sin dalla prima mostra nel 2001 “Imbastire legami crea trame segui il filo” G. Maniero, a cura di R.Gavarro, l’idea , il big bang nel mio lavoro, in una epoca di invadenza tzunamica di immagini, fu’utilizzare la tecnica del restauro, la cura impersonale, per costruire una immagine ex nova, per così dire. In funzione di una lacuna, in un’opera, il metodi della selezione cromatica, cioè l’accostamento dei tre colori primari, fino a ripristinare, ricucire il tessuto appunto, nel suo equilibrio visivo, necessario per la lettura dell’opera. Questa destrutturazione, procedere a ritroso, apre di volta in volta, strade di coscienza del potere antico della lingua in sé, lontano dall’egoico traslulloestecico di certa pittura dilagante. Sono figlia del post-moderno, un pensiero debole, depauperato di maestri. L’ho sempre percepito, sin dagli anni accademici. Questa fame mi porto’ a Wuppertal a nutrirmi del tanz-teater di Pina Bausch, ed in fondo a riconettere quell’ordito e quella trama, di cui fisicamente e’ intessuto il reale.

D: Mi parli di questo ultimo ciclo di lavori?
R: Negli ultimi due anni ho ascoltato tanta musica dal pop alla classica etc, ritrovandomi a sorprendendomi di come penetrava ,dandomi una quiete inaspettata. Ho sempre cercato ,negli altri linguaggi espressivi un gancio ,un motivo per iniziare a dipingere. Sono certa di aver avuto da sempre un forte complesso di inadeguatezza e di senso ,nel dipingere , pur non riuscendo mai a smettere. Ho preso coscienza del potere delle onde sonore…

D: Parli di armonia, estesa alla percezione visiva?
R: Non mi stancherò di ripetere che parto da una mancanza, da un lacerto .Tutto il mio lavoro sin dalla prima mostra dove “imbastivo”(Cit. Imbastire legami crea trame … a cura di R.Gavarro 2001), tenta di ricucire, di tentare di colmare la frattura, sanare la ferita. Probabilmente nella maturità sto ‘chiudendo il cerchio, ho seguito la danza ed ora mi “accordo”. Questa conoscenza avviene sempre attraverso una attrattiva, a volte quasi a prescindere da essa, occorre fare tutto il percorso, emotivo, conoscitivo, analitico, tutto il viaggio. Finché dal rovello ossessivo nasce una sorpresa, che ti porta altrove.. È sempre un regalo, il lavoro è davvero un rapporto reale, come con una persona, a volte non comunichi, altre volte vai all’unisono

D: Mi parli delle macchie di Rocharch?
R: Sono state una vera sorpresa; conoscevo la tecnica psicoanalista di Rocharch ed avevo letto che persino Leonardo da Vinci le aveva approcciate… Che dire, venute dall’alto … Di ciò che ci capita conta cosa decidi di farne mai la cosa in sé! Insomma tutto poi trova una strada, poi il titolo viene da un modo di dire in dialetto napoletano, che chiamano specchio “O tale e quale”.. non a caso il format “tale e quale “ riscuote successo. Necessitiamo di identificarci, di specchiarci per percepire di esistere in questo tzunamico mondo iper –accelerato, e poi verso dove… ?????? Inoltre tutto ha inizio con il concetto di armonia, le parole bellezza, estetica,sono tarde. La nostra cultura artistica nasce con Pitagora, con le leggi dell ‘Armonia!

D:Il tuo è un processo conoscitivo intimo, desunto da un lavoro quasi filosofico
R; Si, ho impiegato molti anni dilaniata dal conflitto interiore, fare non fare, dipingere o no, esserci o no..Un lungo travaglio fatto di immersioni lunghe e dolorose, ma del resto il mio adorato “Calvino” (lezioni sulla leggerezza) me lo aveva detto con Hofmannsthal ; “la profondità va’ nascosta.Dove?? Alla superficie.” .sulle onde…

Risultati del Questionario

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Risultati delle singole domande
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Ti sei rispecchiato in questo lavoro? Ti ha ricordato qualcosa della tua vita o ti ha fatto riflettere su te stesso?

Ti è venuto il desiderio di porre delle domande all’artista, per sapere come sia nato questo lavoro e quali emozioni o riflessioni lo hanno ispirato?

Ti piacerebbe avere una di queste opere in casa? Ti piacerebbe poterla guardare ogni giorno?